La moxa – chiamata anche moxibustione – è una disciplina di origine cinese che si basa sulla stimolazione dei punti dell’agopuntura per mezzo del calore prodotto dalla combustione di un “sigaro” di erba, che solitamente è un bastoncino di artemisiaAnche in Occidente l’uso del calore è molto diffuso per fini legati al benessere (cataplasmi caldi, hot stone per il massaggio e simili) ma la moxa è ancora relativamente poco diffusa anche se di semplice e rapido utilizzo, al contrario è molto popolare in Cina, in Giappone, in Vietnam e in tutta l’ Asia.

 

Il calore di solito è tanto più efficace quanto più piccola e intensa è la fonte da cui proviene e la moxa associa i punti dell’agopuntura che si trovano lungo i meridiani con il calore mirato prodotto dal bastoncino.

Il bastoncino di artemisia è molto pratico e quando è incandescente sviluppa un calore di 500 / 600 gradi centigradi. Tenuto a distanza di sicurezza dalla pelle non produce inconvenienti e non lascia alcuna traccia. Il diametro del bastoncino ( circa 1 centimetro ) concede un certo margine di approssimazione per chi ha qualche incertezza per la localizzazione dei punti.

Il bastoncino si accende con un accendino, ci si assicura che tutta la sezione sia incandescente e si consumi in modo regolare.

Per praticare la moxa, si avvicina con cautela la punta “accesa” al punto che si vuole trattare e la si mantiene a qualche centimetro dall’epidermide. Di solito si avvicina e si allontana in modo intermittente per evitare ustioni o abrasioni, fino a quando la pelle comincia ad arrossarsi. A quel punto si smette e, se necessita, si cambia punto.

E’ anche possibile praticare una moxa indiretta, inserendo tra il bastoncino acceso e il punto da trattare una fettina di aglio o di zenzero. Alcuni frappongono tra la pelle e il bastoncino anche argilla o sale.

Una singola applicazione di moxa dura circa 3 minuti o anche meno a seconda dei casi. Di solito si pratica un trattamento ogni 2 giorni, con un totale di 10 / 15 sedute.

La moxa consente anche l’autotrattamento, se il punto da trattare è accessibile con facilità.

In linea di massima non esistono controindicazioni per questa tecnica, se non per le persone che hanno una pelle eccessivamente fragile. Spesso per i soggetti yin il trattamento  con  la  moxa  si  rivela  più  efficace  rispetto  a  quanto  accade per i soggetti   yang.

 

E’ importante arieggiare la stanza prima e dopo ogni trattamento, per evitare che il fumo dell’artemisia possa irritare le vie respiratori dei presenti.

Contatti

 

  (+39) 010 416 454
  (+39) 334 6195195

   info@centroitalianoreiki.it