Edward Bach era un medico britannico di origine gallese che, negli anni tra il 1928 e il 1935, ha studiato i rapporti tra lo “stare male” e il disagio riscontrato a livello mentale ed emozionale, abbattendo la dicotomia tra corpo e anima per considerare la persona in modo olistico e in tutta la sua integrità. I rimedi individuati da Bach sono “rimedi floreali” che non hanno controindicazioni o effetti collaterali.  

Cosa sono i fiori di Bach

Bach individua in “sette stati d’animo negativi” la causa di malessere e di non equilibrio che porta a situazioni problematiche fino ad arrivare a vere e proprie patologie, originate da un disagio psico-somatico

I sette stati d’animo negativi sono : 

  • la paura, 
  • l’incertezza, 
  • il disinteresse per il presente, 
  • la solitudine, 
  • l’ipersensibilità, 
  • la disperazione  
  • l’eccessiva cura per gli altri.

Secondo Bach lo “stare male” – come tutto in natura – risponde ad una legge di causa ed effetto, infatti in base a questo dal problema psico-fisico si può risalire alla causa di disagio dell’anima che lo ha provocato e la causa di disagi e malesseri era da ricercare negli stati d’animo negativi. Bach riteneva che, scoperte le cause, spesso derivate dal carattere stesso della persona, fosse inutile reprimere o eliminare i difetti legati al suo modo di essere, ma fosse invece importante combattere con le stesse armi.

Per semplificare, coltivando le virtù opposte ai difetti, si potranno eliminare i conflitti interni e raggiungere equilibrio e benessere. Dopo molte ricerche, intuizioni e sperimentazioni, Bach ha selezionato trentotto fiori  “per la vita” e ha collegato a ciascuno di essi gli stati d’animo negativi che dovevano essere superati per ottenere il corrispondente stato d’animo positivo. Il malessere si manifesta nel momento in cui un’emozione provoca un conflitto che si ripercuote sullo stato psico-fisico. Affrontando positivamente quell’emozione, si ristabilisce il benessere.

I Fiori di Bach e altre tipologie di fiori

Non è semplice riassumere in poche righe, tutta una disciplina che viene sempre più utilizzata nel mondo con successo e che ha aperto la strada ad altri studi – analoghi nella filosofia di fondo – ma con “fiori” diversi e più legati al territorio di chi studia e sperimenta altre soluzioni. Infatti esistono i "fiori californiani", i "fiori himalayani" i "fiori australiani" ( che sono collegati ai 7 chakra ), i “fiori indiani”, i “fiori alaskani” e molti altri anche meno noti. Esistono anche i “fiori Italiani” che alcuni chiamano “fiori sardi” perché vengono preparati in Sardegna. Sia dei fiori di Bach, che sono inglesi in quanto appartengono al paese dello stesso dottore, sia dei fiori italiani si darà più ampio riscontro più avanti. 

A cosa servono i fiori di Bach

Esistono diversi metodi per “mettere i fiori in bottiglia”.  E’ importante scegliere i fiori più belli, colti nel massimo dello splendore e della fioritura, cresciuti  in terreni sani e lontani da ogni inquinamento.  Il metodo di estrazione ( solare, bollitura ) dipende molto dal tipo di materia prima di partenza ( petali, corteccia e simili ). Semplificando molto, si può dire che alla fine del procedimento l’estratto viene messo in bottigliette scure munite di contagocce. Per l’utilizzo pratico le gocce vengono successivamente diluite opportunamente. I fiori di Bach ( e tutti gli altri citati prima ) possono essere assunti per via orale, secondo il dosaggio previsto, meglio lontani dai pasti,  oppure possono essere usati in via diversa e certamente in modo ugualmente efficace. I Fiori di Bach inoltre possono essere usati in prodotti cosmetici per il corpo ( crema, tonico, olio, sapone ) oppure diluiti nell’acqua per il bagno o per risciacquare i capelli.

Un’altra maniera per usare i rimedi di Bach è quella di diluire le gocce in acqua di sorgente ( o minerale tenuta in bottiglia di vetro ) e farle evaporare in un brucia aromi. Un modo ottimale per utilizzare i fiori di Bach è farlo nel corso del massaggio, per cui si ottiene una sinergia tra il massaggio e i rimedi, che hanno la possibilità di essere assorbiti direttamente dalla pelle. 

Efficacia Fiori di Bach e Rimedi

Un punto fondamentale per l’efficacia dei fiori di Bach è scegliere i rimedi opportuni  per il caso specifico e definire il loro dosaggio. Le modalità per la scelta dei rimedi per ogni singola situazione sono diverse e ogni operatore, di solito, sceglie quella che ritiene più congeniale. Di solito, dopo un periodo, è necessario effettuare una verifica per stabilire se e quali rimedi debbano ancora essere utilizzati.

Tra le modalità possibili, si ricordano :

  • il colloquio con la persona a cui sono destinati i rimedi.  Bach riteneva il colloquio un dato fondamentale. E comunque il colloquio è sempre indispensabile e propedeutico ad ogni metodologia di scelta;
  • la compilazione di un apposito questionario. Una sorta di auto analisi che alla fine raggruppa le risposte positive e negative e consente di trovare i rimedi indicati;
  • il  test cinesiologico, che consiste nel testare i rimedi ad uno ad uno. Si fa tendere il braccio tenendo in mano un rimedio per volta, poi si esercita una leggera pressione sul braccio. Se questo cede, il rimedio deve essere scelto;
  • il test con il biotensor, che è un procedimento di tipo energetico e consiste nel testare i rimedi uno alla volta.  Si sistema un rimedio su un piano, si fa posizionare la mano circa 10 centimetri sopra.   Poi si fa oscillare il biotensor sopra la mano; a seconda del movimento si sceglie o si scarta il rimedio in esame;
  • altri metodi, in genere più empirici e fantasiosi, quali la scelta di una carta colorata ( ogni rimedio è abbinato ad un colore ) oppure l’oscillazione di un pendolo su una scatola che contiene tutti i rimedi e diversi altri di scarsa rilevanza.

Anche il dosaggio viene determinato di volta in volta con varie tecniche. Spesso i rimedi vengono miscelati tra loro e agiscono in sinergia, ma lo stesso Bach consigliava di non miscelare mai più di quattro “fiori”. Anche i fiori di Bach, per agevolare la ricerca e il superamento delle cause del malessere, possono essere affiancati da altre tecniche. Tra le più importanti si ricordano lo yoga, il reiki, il taichi, la meditazione e la visualizzazione.

Cos'è il Rescue Remedy

Bach ha individuato 38 rimedi e ne ha creato un trentanovesimo – chiamato Rescue Remedy -  che è una sorta di pronto soccorso per situazioni impreviste e che è formato dall’ insieme di cinque  dei trentotto fiori individuati. I  trentotto fiori sono stati poi suddivisi nelle sette tipologie a seconda dello stato d’animo negativo che possono affrontare.  Ovviamente, all’interno della stessa categoria, ogni rimedio ha le sue specificità e i suoi obiettivi. Infatti ogni stato d’animo negativo, ad esempio la paura, ha poi in pratica una serie di sfaccettature che riflettono le varie modalità in cui si può manifestare la paura stessa.

Lo stesso ragionamento si può fare per tutte le tipologie dei rimedi.

Il rimedio Rescue Remedy  è  composto da 5 estratti : 

  • Clematis,  che  appartiene  alla tipologia del disinteresse  per  il  presente  
  • Impatiens, che appartiene  alla tipologia  della solitudine
  • Rock  Rose, che appartiene alla tipologia  della  paura
  • Cherry  Plum, che  appartiene  alla tipologia  della  paura
  • Star of Bethlehem, che appartiene alla tipologia  della disperazione

Curarsi con i fiori, a cosa servono i rimedi

  • La paura viene affrontata con cinque rimedi :  Rock Rose, Mimulus, Cherry Plum, Aspen, Red Chestnut.
  • L’ incertezza  prevede  sei rimedi : Cerato, Scleranthus, Gentian, Gorse, Hornbeam, Wild Oat.
  • Il  disinteresse  per  il  presente  ha sette rimedi mirati : Clematis, Honeysuckle, Wild Rose, Olive, White Chestnut, Mustard, Chestnut Bud.
  • La  solitudine  si affronta con  tre  rimedi : Water Violet, Impatiens, Heather.
  • L’ ipersensibilità  dispone di  quattro  rimedi : Agrimony, Centaury, Walnut, Holly.
  • La  disperazione  si affronta con  otto  rimedi : Larch, Pine, Elm, Sweet Chestnut, Star of Bethlehem, Willow, Oak, Crab Apple.
  • La  cura eccessiva per gli altri  prevede cinque rimedi : Chicory, Vervain, Vine, Beech, Rock Water.

 

I Fiori italiani 

Dopo la positiva sperimentazione dei “ fiori di Bach” in molti paesi si è proceduto alla ricerca di rimedi estratti da specie che crescono sul proprio territorio, considerato che senz’ altro esiste affinità tra gli abitanti e l’ecosistema circostante. I rimedi floreali italiani, che sono 46, vengono preparati con specie che crescono, di solito, allo stato selvatico e  in territori incontaminati. I nostri “fiori” sono principalmente raccolti in Sardegna, ben nota per il clima favorevole e per avere ancora una parte del territorio allo stato naturale, senza interferenze industriali, chimiche, turistiche, di insediamenti umani e simili.

I 46 rimedi sono tutte costituiti da “estratti” molto diffusi e molto conosciuti, seppure in altra forma, da tutti coloro che vivono in Italia, tra questi si ricordano l’aglio, la cipolla, la carota, la zucca, la lavanda, la salvia, il girasole, la malva il melograno, il gelsomino,  il basilico. Ovviamente si conoscono benissimo non sotto forma di estratto, ma di vegetale che fa parte del quotidiano di tutti e dell’energia dell’ecosistema circostante.

Anche i fiori italiani, come gli altri, possono essere utilizzati in preparazioni da assumere per via orale o in altre preparazioni citate all'inizio dell'articolo. Come già detto, oltre ai fiori inglesi e italiani, esistono altri fiori tra cui si ricordano: I  “fiori californiani”, i “fiori himalayani, i “fiori australiani”, i “fiori francesi”, i “fiori indiani”, i “fiori alaskani”, i “fiori del maestro” e molti altri anche meno noti.

 Tipologie di fiori, floriterapie e caratteristiche 

Vediamo insieme gli altri fiori che hanno una valenza analoga ai Fiori di Bach

  • I fiori californiani sono comparsi sul mercato mondiale circa 40 anni dopo quelli di Bach e sono, ad oggi,  oltre cento.
  • I fiori francesi, piuttosto noti e preparati da un gruppo di omeopati, sono oltre sessanta e fanno riferimento a rimedi tipici di quella zona.
  • I fiori himalayani agiscono in maniera un po’ diversa rispetto a quelli inglesi, perché invece di rimuovere le tendenze mentali negative, stimolano le energie insite nella persona a livello psicofisico. 
  • fiori australiani sono stati ideati tra gli anni ottanta e novanta da due medici australiani che hanno selezionato fiori tipici delle boscaglie di quel continente.
  • I fiori indiani sono stati creati da due medici indiani, che dopo aver sperimentato quelli di  Bach, hanno deciso di  utilizzare  fiori  propri degli altipiani  indiani.
  • I fiori alaskani, come dice il nome, provengono dall’Alaska e sono stati creati negli anni ottanta.  L’ecosistema dell’ Alaska, per molti versi ancora selvaggio e incontaminato, consente la produzione di estratti di grande efficacia e forza. Ad oggi sono circa settanta.

Esistono altre floriterapie, meno note a livello mondiale ma non per questo di minore interesse, che fanno riferimento a rimedi che sono parte integrante dell’ecosistema di quella specifica zona. I  rimedi floreali  ( inglesi, italiani e tutti gli altri ) possono essere validamente impiegati anche nel massaggio o in modo autonomo o in sinergia con la somministrazione per via orale. In particolare esistono valide sperimentazioni relative al massaggio con i fiori di Bach, vale a dire quelli inglesi. In analogia è possibile utilizzare anche gli altri rimedi per il massaggio personalizzato.

Massaggio con i Fiori di Bach

In particolare, nel caso dei fiori inglesi esiste una buona casistica che analizza rimedio per rimedio le varie zone cutanee interessate.L’ideazione di questo massaggio passa attraverso il concetto che sentimenti, emozioni e pensieri sensibilizzano una parte della cute umana, che può diventare particolarmente sensibile. Pertanto analizzando queste zone della cute si possono individuare quali sentimenti o emozioni hanno turbato la persona.  E’ bene non dimenticare l’importanza che la cute ha per i meridiani, la digitopressione, la riflessologia e varie altre discipline.

In questo tipo di massaggio la stimolazione cutanea deve essere fatta in modo leggero per evocare “il disagio” e in modo più energico per richiamare il sentimento positivo antagonista al disagio. Il massaggio può essere integrato con creme contenenti il rimedi , con cerotti da lasciare in loco per un certo numero di ore, con impacchi imbevuti di acqua addizionata al  rimedio e  lasciati sulla zona cutanea  per un tempo variabile tra dieci e trenta minuti.

 

 Se sei interessato a questo argomento, scarica e stampa “ LA RUOTA DEI FIORI ”. Puoi usarla per avere una visione d’ insieme, puoi usarla con il pendolo o semplicemente per tenerla in evidenza per le tue necessità.

 

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